A Venezia c’è chi ruba e … chi rema, alla quarantesima Voga Longa.
Normalmente non parlo della mia famiglia o dei miei figli. A ciascuno il suo, è una questione di privacy. Oggi, tuttavia, sono emozionata. Mio figlio ieri ha partecipato alla Voga Longa. E’ il secondo anno che lo fa. Prima io non sapevo nemmeno che ci fosse, facevo un po’ di confusione con la Marcialonga. Così ho scoperto una realtà entusiasmante ed emozionante.
Non è una gara, non si vince niente, anzi, la partecipazione può essere costosa, se si comprende il viaggio, il pernottamento e i pasti fuori casa. Nel caso di mio figlio e della sua piccola squadra, si deve organizzare il trasporto delle barche da Zurigo, prevedere le spese di assicurazione, prenotare l’albergo o il bed and breakfast per tempo. Eppure è l’evento dell’anno.
L’anno scorso il suo commento è stato: un’esperienza magica, come vivere un sogno. Quest’anno, il suo messaggio è stato altrettanto laconico: “Fantastico. Bellissimo, caldissimo, stanchissimo!”. Eppure non sono mancate le difficoltà, come il brutto tempo e piccoli incidenti con danni alle barche.
I partecipanti provengono da tutto il mondo, con innumerevoli tipi di imbarcazioni. Basta vedere qualche foto e qualche video per farsene un’idea. L’allegra confusione di barche è totale. Dai piccoli kayak con un solo vogatore, alle gondole, alle barche drago con dodici e più rematori, alle canoe classiche. Tutti i colori, tutte le bandiere, tutte le lingue, ma tutti condividono l’entusiasmo e il sorriso.
Ho letto di uno o forse più gruppi di persone malate di cancro che si preparano da mesi per partecipare, dalla Francia e da altri paesi. La loro è una gara per la vita. E probabilmente di storie così ce ne sono tante.
Forse danno fastidio al traffico locale di vaporetti e gondole, certo non fanno danni e non sono un pugno nell’occhio come le enormi navi da crociera che fanno l’inchino a San Marco (chi si ricorda della Costa Concordia e del capitano Schettino?). La loro onda d’urto non danneggia niente, anzi, ogni immagine della Voga Longa richiama quelle bellissime marine di Venezia che ammiriamo nei musei, pensiamo solo ai Guardi e ai Canaletto.
Anna Carbich, 9 giugno 2014.
Ho trasmesso questo articolo anche a: